Progetto Pollicino

Al via la IIIa Edizione

Il periodo natalizio appena trascorso, è forse quel momento dell’anno che rende tutti noi più attenti a chi ci sta vicino e al mondo sociale che ci circonda.

Ci impegniamo a cercare il miglior regalo per le persone a cui teniamo e siamo più disponibili a svolgere qualche compito fastidioso, che nel resto dell’anno avremmo di sicuro messo in secondo piano. L’organizzazione di un evento è sempre molto impegnativo e trovare il tempo necessario non è sempre possibile, ma come detto sopra, in questo periodo nonostante tutti gli impegni sembra tutto possibile.

Giungiamo così alla IIIa Edizione del Progetto Pollicino che oggi svolge le ultime incombenze burocratiche e logistiche, per poter dare il via alla Raccolta Benefica delle Calzature dismesse, che quest’anno verranno donate ad un partner d’eccezione, che sveleremo nei prossimi giorni.

L’Associazione Calzolai Italiani insieme a tutti i sui Associati, sparsi da nord a sud, si prepara a replicare i risultati delle precedenti edizioni, non per dire che abbiamo fatto meglio, ma per aiutare e supportare ancor più persone.

Quindi abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per far si ancora una volta, che la sinergia creatasi nelle precedenti edizioni tra Associati e Clienti, possa dare i risultati che merita un’iniziativa di questo genere.

Noi siamo pronti e TU?

Le iniziative di solidarietà sono molteplici e il motivo è da ricercarsi nella sensibilità e spinta di generosità che caratterizza tantissimi italiani, che si preoccupano di aiutare chi verte in situazioni di difficoltà, con azioni concrete, attraverso donazioni di ogni genere sostenendo in solido le cause in cui credono. Sicuramente un atteggiamento virtuoso e capace, anche con poco, di dare sollievo e fare la differenza, più di quanto non ci si possa aspettare.

Per raggiungere gli obiettivi necessari a sostenere queste persone in difficoltà, è importante coadiuvare chi se ne occupa in prima persona e cioè quello che viene definito terzo settore. Per il sostentamento di questi enti di volontariato è richiesto un percorso difficile e tortuoso. Le istituzioni dovrebbero intervenire con politiche sociali importati, che modifichino concretamente lo stato del welfare del nostro paese. Ma questi, sarebbero quel genere di interventi che richiedono dibattitti, leggi ad hoc, accordi, stanziamenti e tanto altro, che inevitabilmente si traduco in tempi lunghi. Tempi che per chi vive in difficoltà ai margini della società, sono difficili da accettare e le attese potrebbero essere disattese, ma la vita scorre e la dignità dell’individuo non dovrebbe subire questo trattamento.

È così che fare beneficenza diventa il modo più semplice e immediato per intervenire concretamente in aiuto di coloro che si trovano in una condizione svantaggiata. Contribuendo alla tutela dei diritti fondamentali, come salute, dignità e istruzione.

Come hanno spesso messo in evidenza dagli organi di stampa, sono molti i casi che hanno messo in evidenza situazioni in cui sedicenti personaggi si spacciavano per Associazioni di volontariato che poi si sono rivelate delle vere e proprie truffe. Fortunatamente è solo una piccola parte del nutrito numero di volontari seri e coscienziosi, ma una triste realtà con cui il mondo del no profit deve confrontarsi.

Questo provoca due non trascurabili conseguenze:

  • sottrae risorse preziose;
  • ingenera un calo di fiducia nei donatori e nei potenziali volontari.

Quindi, perché continuare a fare beneficenza?

In primo luogo, perché non si può rimanere indifferenti alle difficoltà che colpiscono coloro che per qualche motivo e indipendentemente dalla propria volontà, sono nati in una zona svantaggiata o semplicemente sono stati meno fortunati. I senza tetto, gli affamati, gli indigenti, nulla tenenti e tutte le altre possibili categorizzazioni, sono solo alcuni esempi dei possibili destinatari delle donazioni.
Per questo e per tanti altri motivi fare beneficenza è importante.

Quindi, cosa fare?

Calzolai Italiani ovviamente non ha la soluzione alle difficoltà affrontate dal terzo settore, ma essendo sensibile alle problematiche sociali, interviene in modo pragmatico, mettendoci quanto di più semplice e ideologicamente possibile: l’azione, attraverso i suoi associati distribuiti sul territorio nazionale.

Si giunge così alla IIIa Ed. del Progetto Pollicino, ampliando ed estendendo quanto si è riusciti a fare nella precedente edizione. Un progetto iniziato con il coinvolgimento dei soli associati, raccogliendo circa 1.500 calzature, che allora ci appariva come un risultato positivo oltre ogni più rosea aspettativa. Ma oggi, col senno di poi, quell’esperienza di grande successo, per partecipazione e quantità raccolte, ci ha mostrato che si può fare ancora di più.

Calzolai Italiani come associazione ha sempre pensato col senno del fare, anche rischiando di sbagliare, ma sempre attenti e pronti a correggere e migliorare.

“Siamo una realtà pratica, facciamo tanto per continuare e tenere vive le nostre botteghe. Donare lo sentiamo nel nostro DNA e lo faremmo comunque, ma se ci aiuta anche a stare aperti ogni giorno… motivo in più per pensare (senza ipocrisie), anche alla prossima edizione del Progetto Pollicino, sempre consapevoli di fare un passo alla volta”.

Anche per questa IIIa Edizione del Progetto Pollicino, sarà una forma di volontariato in prima persona, associati di Calzolai Italiani e i loro clienti, uniti in un gesto verso teso verso il prossimo. Fare beneficenza, può avere un impatto reale, immediato e fare la differenza per coloro che si trovano nel mezzo di una crisi. Inoltre la beneficenza aiuta anche i benefattori. È dimostrato scientificamente come chi dona, riceve benefici psicologici e migliora il proprio benessere personale. La causa di tali effetti è da ricercarsi nel nobile gesto, in grado di permette di rifocalizzarsi sulle reali priorità della vita, di riconnettersi con l’umanità di cui facciamo parte e di allontanarsi dalle distorsioni capitaliste del denaro.

l’Associazione Calzolai Italiani organizza nel mese di Febbraio, la IIIa Edizione del Progetto Pollicino, la raccolta di calzature dismesse ma ancora utilizzabili, per consegnarle a chi le utilizzerà per rimettere in “piedi” coloro che versano in condizioni sociali svantaggiate.

Nella scorsa edizione si è evidenziato quanta attenzione e sensibilità ci sia verso temi così importanti e nel contempo delicati.
Spesso ci si sente rimproverare, che la beneficenza deve essere fatta in silenzio o deve essere silenziosa, per essere vera. Noi di Calzolai Italiani, non siamo ipocriti e non siamo facoltosi, abbiamo creato il Progetto Pollicino, perché abbiamo rilevato un’esigenza sociale e l’esperienza professionale ci ha suggerito come contribuire a renderla un po’ più lieve. Col nostro lavoro vediamo ogni giorno, quante calzature vanno perse (numeri che nell’arco di un anno diventano importanti), a volte perché semplicemente dimenticate. Sappiamo anche, quante persone conservino nelle loro scarpiere, calzature che presto o tardi finiranno nell’indifferenziata, andando inevitabilmente a implementare un altro problema, questa volta di tipo ambientale.
Per questi motivi facciamo tanto rumore mediatico, nell’intento di sensibilizzare, scuotere le coscienze, far riflettere sulle donazioni e se in tutto questo sforzo, ci viene riconosciuta una preferenza e un beneficio in termini di pubblicità, lo consideriamo un valore aggiunto e siamo lieti di esserci riusciti.
Calzolai Italiani è una realtà pratica, facciamo tanti sforzi per tenere vive le nostre botteghe, donare lo sentiamo nel nostro dna di artigiani e la beneficenza la faremmo comunque, ma se ci aiuta anche a stare aperti ogni giorno… motivo in più per pensare anche alle prossime edizioni del Progetto Pollicino, sempre consapevoli di fare un passo alla volta.

Quindi preparati, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, anche del TUO!

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